martedì 6 marzo 2018

8 marzo



LA FESTA DELLA DONNA


La Giornata internazionale della donna ricorre l'8 marzo di ogni anno per ricordare sia le conquiste sociali, economiche e politiche, sia le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono state e sono ancora oggetto in quasi tutte le parti del mondo.

In occasione della Festa della Donna volevo approfittare per approfondire l'argomento dell'istruzione nei confronti delle donne che solo negli ultimi anni ha iniziato ad essere un diritto fondamentale in quasi tutti i paesi.
Ancora oggi in alcuni paesi del mondo soprattutto per quanto riguarda il continente asiatico e quello africano, le donne, le ragazze hanno negati il diritto di andare a scuola. 
Navigando un po' sul web, sono giunta al nome di Eleonora Lucrezia Corner, la prima donna ad aver ottenuto il dottorato al mondo!



Era il 1646, Venezia. La quinta di sette figli, Elena Lucrezia Corner Piscopia, veniva al mondo. Nessuno si sarebbe aspettato che, quel giorno, sarebbe nata la prima donna laureata della storia. Ed era italiana.                                                                                                 La storia di Elena è una di quelle che ti lasciano l’amaro in bocca. Dimostra fin da  bambina di essere un piccolo genio, con capacità di apprendimento strabilianti. Nel 1665, a 21 anni, Elena sovverte già la tradizione: diventa oblata benedettina, rispetta i voti delle monache pur continuando a vivere in famiglia. Il suo punto di forza sono gli studi filosofici, ma la cultura è immensa: conosce come le sue tasche il latino, il greco, il francese, l’inglese e lo spagnolo, e studia l’ebraico.                                                                                                        Quando, dopo essersi iscritta all’università (a quei tempi definita Studio di Padova) presenta regolare domanda di ammissione alla laurea ecco la spiacevole sorpresa. A una donna, infatti, non era concesso ricevere il titolo di dottore in teologia. Gregorio Barbarigo, vescovo di Padova, blocca tutto: la donna è inferiore rispetto all’uomo e non è capace di ragionamenti difficili, niente da fare, nessuna laurea.                                      
Inizia, così, una lunga polemica tra lo Studio di Padova, che aveva acconsentito alla laurea, e il cardinale Barbarigo. A 32 anni Elena ottiene, finalmente, la sua laurea: gliela concedono, però, in filosofia, non in teologia. La cerimonia di proclamazione resta negli annali: aula stracolma, si decide addirittura di spostare la discussione di Elena Lucrezia Corner Piscopia che si prende la sua rivincita: ora è una celebrità, tutti la cercano, tutti vogliono parlare con lei.                                                                                                     
La vita passata sui libri, però, presenta ben presto il suo conto: è il 1684 quando Elena muore, a soli 38 anni. Tra debiti e volontà dei monaci benedettini, non rimarrà nemmeno la statua di Elena, eretta su spinta del padre.                                                                                      Bistrattata, dimenticata, osteggiata. L’Italia vanta la prima donna laureata al mondo e manco lo sa. Non un’aula universitaria intitolata, non un istituto scolastico superiore, nemmeno un misero francobollo. Elena ha un credito con il nostro Paese, ed è ora di saldarlo.
Raffaele Nappi

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